16 ago 2016

Da cartone del latte a porto vaso personalizzato

Un divertente modo per riciclare i cartoni di tetrapak? Trasformarli in colorati porta vaso!

Cosa serve:

- contenitore tetrapak lavato e asciugato
- pennarello
- forbici
- colori acrilici
- pennelli
- scotch trasparente largo
- spago
- ago da lana

Come procedere:

1. Dopo aver scelto il soggetto da realizzare disegnarlo sul tetrapak con un pennarello. Disegnare una linea alla'altezza desiderata lungo tutto il perimetro della scatola (tenendo conto dell'altezza che si vuole dare al porta vaso). Ritagliare solo il contorno superiore proseguendo lungo la linea tracciata.


2. Con il colore acrilico bianco ricoprire tutta la superficie in modo da coprile le scritte del tetrapak, se necessario ripetere l'operazione più volte.


3. Colorare il soggetto.

4. Con lo scotch trasparente largo ricoprire l'intera superficie in modo da renderla lucida e impermeabile.

5. tagliare lo spago della lunghezza desiderata e con l'aiuto dell'ago da lane praticare due forellini ai lati per far passare lo spago. Bloccare lo spago inserito con un piccolo nodino.

6. Inserire nel porta vaso la piantina e appendere.


LARGO SFOGO ALLA FANTASIA !!!!






4 ago 2016

Il basilico

Oggi voglio parlare di una pianta che si può vedere in molti  balconi: il Basilico. Il suo nome scientifico è ocimum basilicum, è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle lamiaceae, normalmente coltivata come pianta aromatica originaria dell’India e largamente usato nella cucina italiana, oltre che in quella asiatica. Sono state classificate circa 60 varietà di basilico, che si differenziano per l'aspetto e l'aroma (ad esempio: comune, genovese, greco, tailandese, messicano, lattuga, purple ruffles, minimum ecc...). Il basilico cresce rigoglioso quando il sole è abbondante e la temperatura si aggira tra i 20 e i 25° C; con temperature più alte necessita di una più alta umidità, e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. Necessita di annaffiature frequenti e di un suolo ben drenato, in quanto i ristagni d'acqua sono dannosi per le radici. Il periodo di fioritura è tra giugno e settembre. Per consentire una crescita rigogliosa e per allungarne il ciclo di vita le piante di basilico devono essere regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori. Le differenti varietà hanno un numero variabile di oli essenziali che conferiscono alla pianta il tipico profumo nelle diverse sfumature. L'aroma caratteristico della specie comune, la più diffusa in Italia, è derivato dall'eugenolo[1] (sostanza chimica presente in grande quantità anche nei chiodi di garofano). Oltre all'eugenolo, il basilico contiene metileugenolo[2] ed estragolo[3] (23–88% negli oli essenziali), sostanze che si sono rivelate cancerogene su ratti e topi. Sebbene gli effetti sugli umani non siano stati studiati, gli esperimenti indicano che è necessaria una quantità molto superiore a quella cui normalmente si entra in contatto, affinché essa possa rappresentare un rischio per la salute dell’uomo.

Fatte queste doverose premesse è utile far presente che il basilico ha anche delle “proprietà benefiche”, infatti contiene calcio, ferro, magnesio, potassio, luteina e betacarotene, antiossidanti importanti per la salute della pelle, per facilitare la digestione e combattere gli stati infiammatori dell’intestino; inoltre sembra essere utile negli stati d’ansia e nelle sindromi da raffreddamento (sinusite, naso chiuso).  Le foglie vanno raccolte solo dalle piante adulte, più alte di 10 cm perché le piante più piccole contengono sostanze tossiche. Ottimo utilizzato a crudo conferisce un particolare aroma a pietanze cotte o crude. È utilizzato come infuso (una manciata di foglie fresche per 5 minuti in infusione in un litro di acqua calda, filtrare e bere durante la giornata) per combattere stati d’ansia, emicranie e tosse. In caso di raffreddore, naso chiuso o sinusiti può essere utile inalare l’aroma di qualche goccia di olio essenziale versato su di un fazzoletto.

[1] L'eugenolo è un liquido oleoso, quasi incolore o giallo chiaro, poco solubile in acqua e solubile nei solventi organici. Ha un odore piacevole, speziato, simile al chiodo di garofano. Questo olio essenziale si può estrarre dai boccioli fiorali, dalle foglie o da rametti della pianta dei chiodi di garofano.
[2] Dal punto di vista chimico il metileugenolo è un metabolita secondario ed è una delle molecole che donano al basilico il particolare sapore. Alcuni studi hanno dimostrato che la concentrazione di metileugenolo è maggiore nelle piante la cui altezza è inferiore a 10 cm mentre, se più alte questa molecola è meno presente rispetto all'eugenolo che, strutturalmente, è molto simile.

[3] L’estragolo è un fenilpropene cioè un composto organico naturale; è un costituente essenziale dell'olio essenziale del dragoncello, di cui compone il 60–75% dell'olio, ma lo si può trovare anche negli oli essenziali di basilico, pino, trementina, finocchio, anice e del syzygium anisatum. Recentemente l'INRAN ha condotto uno studio su tale sostanza, presente, tra l'altro, nelle tisane al finocchio riconoscendone la tossicità [http://ntp.niehs.nih.gov/testing/status/agents/ts-10259-v.html]