13 ago 2015

DIETA SANA: LA PASTA FA INGRASSARE?

Si legge spesso su riviste e siti internet che mangiare i carboidrati dopo le 16 fa ingrassare, sarà vero? La Dott.ssa Simona Perseo, Biologa e Nutrizionista, ha scritto un articolo spiegando perché è preferibile mangiare i carboidrati a colazione e pranzo ed è consigliata un’assunzione moderata durante la cena.

Per rispondere in modo esaustivo a questa domanda bisogna prima di tutto introdurre il concetto di indice glicemico., il quale rappresenta un parametro molto importante. Si sente spesso parlare di calorie in eccesso, di carboidrati complessi e semplici o zuccheri, ma di cosa si tratta? E soprattutto perché questi costituenti dei cibi influenzano così tanto la nostra linea e la nostra salute?
I carboidrati si possono definire come il nostro “carburante”, in quanto forniscono energia senza produrre scorie nel nostro organismo. I principali carboidrati di interesse alimentare possono essere distinti, in base alla struttura chimica, in semplici e complessi.

CARBOIDRATI SEMPLICI
Comunemente chiamati zuccheri, comprendono i monosaccaridi (glucosio e fruttosio)  e i disaccaridi (saccarosio, maltosio e lattosio). Gli zuccheri sono presenti naturalmente negli alimenti primari o incorporati in alimenti e bevande (saccarosio, sciroppo di glucosio a contenuto variabile di fruttosio) per aumentarne la gradevolezza grazie al loro gusto dolce.

CARBOIDRATI COMPLESSI
Detti anche polisaccaridi, comprendono l'amido e la fibra alimentare. L'amido è, nella dieta del soggetto adulto sano, la principale fonte di carboidrati disponibili all'assorbimento ed utilizzabili dal metabolismo cellulare.

ALTRI CARBOIDRATI COMPLESSI
Altri carboidrati complessi non disponibili sono la cellulosa, le pectine, le emicellulose, ed una varietà di gomme e mucillagini di varia origine. Queste sostanze vengono solitamente definite con il termine Fibra Alimentare.

Quando il nostro organismo brucia un grammo di glucosio, sviluppa 4 Kcal formando acqua e anidride carbonica come prodotti di scarto.  Ciò che differenzia i diversi tipi di carboidrati è il tempo  che il nostro organismo impiega per la loro digestione (durante la quale  vengono “smontati” nei loro costituenti più semplici) e quindi il tempo che impiega il  glucosio per entrare in circolo nel sangue attraverso la barriera intestinale.  Questa entrata potrà avvenire molto velocemente, come nel caso degli zuccheri semplici (in questo caso sarà molto più difficile smaltirlo, e questo eccesso verrà accumulato sotto forma di glicogeno di riserva e di grassi), o in modo più lento come per i carboidrati complessi. Il compito di smaltire e di accumulare il glucosio è svolto dall’insulina, un ormone prodotto dal pancreas.

Arriviamo così alla ”domanda delle domande”:  la pasta fa ingrassare? È giusto eliminarla dalle diete dimagranti?

Pur essendo ricca di carboidrati, la pasta possiede un indice glicemico medio-basso, questo significa che dopo l’assunzione provoca un innalzamento molto graduale degli zuccheri nel sangue impedendo che essi favoriscano l’accumulo dei grassi.
È comunque consigliabile assumere gli alimenti ricchi di carboidrati nella prima colazione e nel pranzo, in quanto durante il giorno vengono utilizzati come fonte di energia non venendo così accumulati sotto forma di grassi. Per quanto riguarda lo spuntino del pomeriggio e la cena, la quantità dei carboidrati deve essere ridotta in favore delle proteine.  Un’attenzione particolare va posta alle porzioni, le quali non devono essere eccesive e ai condimenti. È buona abitudine accompagnare la pasta con verdure, in quanto il loro contenuto in fibre diminuisce l’assorbimento di carboidrati e dei grassi, riducendo ulteriormente l’indice glicemico della pasta. Condire la pasta con  pomodoro fresco e olio extravergine di oliva, possibilmente a crudo, oppure abbinarla ad una porzione di legumi.

In base a quanto detto possiamo affermare che la pasta è un alimento che deve essere consumato tutti i giorni, soprattutto se si vuole seguire una dieta sana ed equilibrata.

È possibile trovare una tabella della quantità di carboidrati contenuti nei cibi nel seguente link:





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