22 gen 2016

Curcuma

Mi è stato chiesto di scrivere un post sulle proprietà della curcuma e quindi eccomi qui!

Il nome scientifico è curcuma longa ed è una pianta erbacea, perenne, rizomatosa della famiglia delle Zingiberacee. Originaria dell'Asia sud-orientale e largamente impiegata come spezia soprattutto nella cucina indiana, medio-orientale, tailandese e di altre aree dell'Asia, la pianta della curcuma è caratterizzata da foglie lunghe a forma ovale, mentre i fiori sono raccolti in spighe. Il suo nome deriva dalla lingua persiana-indiana e precisamente dalla parola Kour Koum, che significa zafferano, infatti la curcuma è anche nota col nome di zafferano delle Indie. I suoi rizomi, cioè le parti della pianta che contengono i principi attivi,  vengono fatti bollire per diverse ore e in seguito fatti seccare in grandi forni, dopodiché vengono schiacciati  fino ad ottenere una polvere  giallo-arancione (il colore è dovuto alla presenza della curcumina) che viene comunemente utilizzata come spezia in cucina. La composizione chimica della curcuma è la seguente: proteine, acqua, grassi, fibre, zuccheri (saccarosio, destrosio e fruttosio) e ceneri; i minerali sono: calcio, sodio, potassio, fosforo, magnesio, ferro, zinco, selenio, manganese e rame; le vitamine sono: B1, B2, B3, B6, vitamina C, vitamina E, K e J. La curcuma contiene centinaia di componenti tuttavia l’attenzione degli studiosi si è concentrata su uno in particolare: la curcumina. In commercio la sì può trovare pura  e come ingrediente principale del curry. È una spezia con grandi proprietà medicamentose, in special modo quelle antinfiammatoria. Quanto alle proprietà salutari, sono state indagate quando alcuni ricercatori si sono accorti di una diversa incidenza di alcune malattie nelle zone di consumo abituale delle spezie. La curcumina, sembra influire sulla modulazione dello stato infiammatorio che è alla base di obesità, diabete, disturbi cardiovascolari e tumori. Negli esperimenti sugli animali si è visto che  la curcumina influirebbe sull’insorgenza di queste malattie anche con un’azione diretta su fegato e pancreas. Esperienze sugli uomini hanno evidenziato un calo  di zuccheri nel sangue in soggetti diabetici, un aumento del colesterolo HDL a scapito di quello LDL (vedi post “Il colesterolo cattivo” del 6/7/2015) e in persone  con aterosclerosi una diminuzione dei livelli di fibrinogeno[1]  nel sangue, con conseguente minor rischio di trombi. In oltre, in merito ai tumori, si pensa che la curcumina (date le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie) potrebbe avere un qualche effetto positivo dato lo stretto legame del cancro con lo stato infiammatorio alterato e lo stress ossidativo. Si pensa anche che possa influire rallentando lo sviluppo tumorale[2]. Per quanto riguarda il suo utilizzo sembra essere sufficiente utilizzarne un paio di cucchiaini da caffè al giorno; si può aggiungere a fine cottura su primi, secondi e contorni (ma anche durante la loro preparazione) oppure si può aggiungere a vari tipi di yogurt o farne delle salse. È importante ricordare che per facilitarne l’assorbimento è indispensabile l’abbinamento a qualche grasso, come l’olio d’oliva, il burro, il latte ecc…


[1] Il fibrinogeno, o fattore I della coagulazione, è una glicoproteina plasmatica sintetizzata dal fegato con lo scopo di favorire l'emostasi (coagulazione del sangue).



15 gen 2016

Tenere a bada i dolori mestruali con la dieta

Ormai sono più che convinta che una corretta alimentazione può essere utile per vivere bene e in salute, di conseguenza penso che alcuni dolori o patologie possano trovare un ottimo alleato in una dieta equilibrata e variegata. 
Ho effettuato delle ricerche[1]  per capire come alleviare i dolori mestruali, che per molte donne, me compresa, si presentano puntuali tutti i mesi. La domanda che mi sono posta è: quali alimenti bisogna mettere in tavola durante i giorni del ciclo per cercare di alleviare un po’ il dolore?  I dolori più comuni e ricorrenti della dismenorrea [2] sono: il mal di testa, le tensioni addominali (crampi e spasmi), la tensione al seno e la nausea che possono essere in parte alleviati seguendo, nei giorni che precedono e nei giorni del ciclo, una dieta ricca soprattutto vitamine del tipo B[3]  e magnesio[4]  e limitando o evitando il consumo di caffè, bevande alcoliche (le quali riducono l’assorbimento del magnesio, il minerale più importante ed  efficace per controllare l’intensità delle contrazioni dell’utero), alimenti troppo grassi e salati, carni rosse e latticini.
Fra i vegetali, sono ottime le barbabietole rosse per l’apporto di magnesio, il quale esercita un’azione antispastica e rilassante sull’utero, ma anche fagioli bianchi e rossi cotti, spinaci cotti, mais bollito, ceci cotti, broccoli, patate al forno, tarassaco crudo, albicocche secche, fichi, fichi secchi, prugne e banane. Questi alimenti possono essere alternati e integrati anche con i carboidrati complessi (pane, riso e pasta, meglio se integrali) che hanno un effetto calmante e con i cibi che contengono le vitamine del gruppo B (in particolare la B1 presente in cereali integrali, crusca, legumi, germe di grano, fegato, molluschi, funghi e lievito di birra;  la B6 presente negli spinaci, nei cereali integrali, nei piselli le quali assicurano il corretto funzionamento del sistema nervoso e sembrano fare diminuire anche i sintomi dolorosi). Fra gli altri cibi che andrebbero previlegiati troviamo  il pesce azzurro (ricco di omega 3), i fiocchi d’avena, il lievito di birra secco, il germe di grano, le arachidi, la crusca, i pistacchi, le mandorle dolci, i pinoli, le lenticchie, le noci (ricche di vitamina B1), i semi di lino (è consigliato di consumarne 1/2 cucchiai al giorno macinati con acqua o anche nel condimento dell’insalata), i semi di girasole crudi (ricchi di vitamina E, che può essere trovata anche nell’olio di germe di grano e nell’olio vergine di oliva, nell’olio di girasole, nell’olio di semi d’uva, nell’olio di sesamo, nel prezzemolo secco, nella salvia, nel rosmarino, nel timo secco, nel tonno in olio, nella passata di pomodoro, nell’avocado e nelle noci).
 [1] ho trovato, sul sito della fondazione Paolo Veronese, un articolo redatto grazie alla consulenza del Dott. Giacinto Miggiano Direttore del Centro Nutrizione Umana dell’Università Cattolica di Roma
 [2] La dismenorrea, ossia un ciclo mestruale doloroso, è riconducibile a diverse possibili cause: una predisposizione costituzionale, una anomalia dell’utero, stati di forte stress che possono determinare la diminuzione della produzione di beta endorfine che fungono da analgesici naturali.
 [3] Le vitamine del gruppo B sono idrosolubili  (si sciolgono in acqua) e non vengono assimilate facilmente dal nostro organismo. Esse includono: la B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina) B5 (acido pantotenico), B6 (piridossina), B8 (biotina), B9 (acido folico), B12 (cobalamina). Le vitamine del gruppo B si soprattutto negli alimenti di origine animale; in particolare: la B1 è presente nella carne di maiale, nel fegato, nel cervello e nel prosciutto - la B2 nel fegato, nel latte e suoi derivati - la B3 si trova nelle interiora e nella carne di tacchino – la B5 nel lievito di birra - la B6 nella carne e nelle interiora, nel pesce (salmone e sardine) – la B8 si trova in fegato e reni, tuorlo d'uovo, latte, formaggi - la B9 nelle foglie dei vegetali verdi, lievito di birra, fegato e altre interiora, e la B12 si trova solo in alimenti di origine animale fegato, carne, pesce, latte, latticini e formaggi.

[4] Il magnesio è il quarto tra i minerali presenti nel nostro organismo ed è essenziale per la nostra buona salute. Circa il 50% del magnesio contenuto nel nostro corpo si trova nelle ossa, l’altra metà si trova in prevalenza nelle cellule che compongono i tessuti e gli organi; soltanto l’1% si trova nel sangue, ma il nostro organismo deve fare molti sforzi per mantenere costanti i livelli ematici di questo minerale. Il magnesio contribuisce a mantenere la normale funzionalità muscolare e nervosa, regola il battito cardiaco, mantiene sano il sistema immunitario e rafforza il tessuto osseo. Il magnesio si trova nei seguenti alimenti: verdure a foglie verdi, legumi, frutta secca, legumi, cereali integrali, acqua del rubinetto (può essere una buona fonte di magnesio, ma la quantità di minerale contenuta varia a seconda della sorgente, l’acqua che alla sorgente ha un maggior contenuto di minerali è definita dura ed è quella che contiene una maggior quantità di magnesio).

14 gen 2016

Carne separata meccanicamente (CSM)

Spesso nel leggere le etichette di cotolette di pollo, polpette, würstel etc... si trova l'indicazione "CSM", cosa vorrà mai dire? Questa sigla indica che quell'alimento contiene carne separata meccanicamente, cerchiamo di capire come si ottiene.
La carne separata meccanicamente è un prodotto/sottoprodotto della macellazione,  si tratta di quello che rimane delle carcasse dopo che vengono private dei tagli principali. Queste "rimanenze" vengono trasferite sotto speciali presse, dove vengono macinate e fatte passare attraverso setacci molto fini per eliminare i residui dalle ossa; il tutto viene sottoposto ad alta pressione in una sorta di tritacarne dal quale esce una poltiglia rosa, a cui vengono aggiunti addensanti e conservanti, utilizzata per produrre würstel, salsicce, cotolette e altri prodotti alimentari. In commercio è possibile trovare anche la carne separata meccanicamente ottenuta dalle ossa del maiale, in questo caso però si usano macchinari in grado di togliere le fibre muscolari rimaste con uno strumento  a bassa pressione, per cui il prodotto finale è più simile  alla carne macinata. Di sicuro, così facendo, c’è uno sfruttamento ottimale delle materie prime che consente di ridurre al minimo gli sprechi, ma il tutto a discapito della qualità. La domanda che subito mi viene in mente è: la carne separata meccanicamente può essere nociva? Secondo l’Efsa [1]  nella CSM è presente un rischio di crescita microbica maggiore, soprattutto quando si usano alte pressioni, in quanto la lavorazione provoca una maggiore distruzione delle fibre muscolari favorendo lo sviluppo batterico. Questi tipi di processi, precisa l’Efsa “provocano una degradazione delle fibre muscolari maggiore e un rilascio di nutrienti, i quali forniscono un sostrato favorevole alla crescita batterica”. Il sistema a bassa pressione  stressa meno le fibre e il rischio di contaminazione microbica può essere equiparato a quello della carne macinata. L’Efsa, il cui scopo è anche aumentare l'informazione per preservare la salute pubblica, ha  sviluppato un modello per identificare la carne separata meccanicamente, individuando metodi di misurazione e parametri per distinguerne i vari tipi. È il calcio che viene rilasciato dalle ossa durante la lavorazione il parametro chimico, tra tutti quelli presi in considerazione dagli esperti, quello più sicuro per stabilire se la carne contenuta in un prodotto va classificata come disossata a mano o separata meccanicamente. Secondo l’Authority andrebbe sviluppato un ulteriore studio per distinguere la carne separata a bassa pressione dalla pura carne macinata, data la netta somiglianza tra i due prodotti. Questo per uno scopo ben preciso: far sì che queste informazioni non rimangano confinate solo al mondo degli esperti, degli ispettori alimentari e delle istanze politiche, ma siano alla portata di tutti i consumatori.
Purtroppo anche fra i prodotti bio è possibile trovare CSM di conseguenza si ritorna al discorso fatto più volte sull'importanza di imparare a leggere le etichette degli alimenti che acquistiamo[2].

Riporto di seguito un link dove è possibile approfondire l'argomento e trovare un elenco dei produttore che utilizzano CSM: http://www.ilfattoalimentare.it/cotolette-carne-separata-meccanicamente.html




[1] L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare - EFSA, acronimo di European Food Safety Authority, è un'agenzia dell'Unione europea istituita nel gennaio del 2002 ed ha sede nella città universitaria di Parma, in Italia. Fornisce consulenza scientifica e una comunicazione efficace in materia di rischi, esistenti ed emergenti, associati alla catena alimentare.
[2] Vedi articolo "IMPARIAMO A LEGGERE LE ETICHETTE DEGLI ALIMENTI" nella sezione "NATUROPATIA"

13 gen 2016

Buoni sconto per la spesa di tutti i giorni

Vorrei condividere la mia mania per i buoni spesa. Non so se avete mai visto il programma "Pazzi per la Spesa" dove le persone riescono a pagare pochi dollari per spese dal valore di centinaia di dollari, in Italia i buoni non sono molto diffusi come in America, però ci sono dei siti che danno la possibilità di stamparne alcuni.
Io ho scoperto nel sito del Corriere della Sera la sezioni "Buoni per Tutti", è sufficiente registrarsi e stampare i buoni a colori per poterli utilizzare in molti supermercati. 

Vi riporto il link:  http://buonpertutti.corriere.it/  e buona spesa a tutti!!!




borsa personalizzata



Oggi vorrei farvi vedere come è possibile trasformare e personalizzare una semplice borsa di feltro o pannolenci.

Per realizzare questo progetto è fondamentale che la borsa sia bicolore in quanto la tecnica che ho utilizzato è quella dell’intaglio.












Cosa occorre:

- borsa bicolore                                                          
- cartamodello da stencil
- gessetto
- forbici
- taglierino
- colla per tessuti


Come procedere

1. Per prima cosa bisogna disegnare sulla borsa il motivo che vogliamo intagliare, può essere utile aiutarsi con una mascherina da stencil.  Io ho utilizzato un gessetto bianco in modo da poter eliminare facilmente i residui del tratto che ho tracciato sulla borsa.


2. Una volta disegnato il nostro motivo bisogna intagliarlo con molta cura incidendo solo il primo strato della borsa con il taglierino e poi procedendo con le forbici, in questo modo si vedrà il colore sottostante. 

Il disegno che ho scelto io  non era una vera mascherina da stencil, di conseguenza ho dovuto anche ritagliare  e incollare alcune parti del disegno (ad esempio l’interno delle ali della farfalla e le corolle dei fiori), in questo caso bisogna fare in modo di non rovinare la parte della borsa che si sta intagliando.

3. Con la colla per tessuti incollare i bordi del disegno al secondo "strato" della borsa, così evitiamo che non il passare del tempo si possano strappare. Come dicevo prima io ho incollato anche le parti interne delle ali della farfalla e delle corolle dei fiori.



Con pochissimi passi la borsa è trasformata

da così  ....        
                                                                     

... a così