6 lug 2015

Il colesterolo "cattivo"



Si sente parlare sempre di più degli effetti negativi del colesterolo "cattivo" sull'organismo, ma cos'è il colesterolo? Perché si parla di colesterolo "buono" o "cattivo"?
Il colesterolo è un grasso presente nel sangue, in gran parte prodotto dall'organismo e in piccola parte introdotto con la dieta, che svolge diverse funzioni importanti nell'organismo.
Esso è coinvolto nel processo di digestione, grazie alla formazione della bile; partecipa alla produzione di vitamina D, utile per la salute delle ossa; favorisce la costruzione della parete delle cellule, in particolare del sistema nervoso; consente la formazione di ormoni come il testosterone e gli estrogeni. Il colesterolo, però, non è tutto uguale: si distingue infatti il colesterolo ‘LDL’, cosiddetto “cattivo” poiché si deposita nelle pareti delle arterie aumentando il fattore di rischio di arteriosclerosi e di malattie cardiovascolari (infarto cardiaco, ictus cerebrale), dal colesterolo ‘HDL’, quello “buono”, che non provoca alcun danno alle arterie ma, anzi, rimuovendo il colesterolo dalle pareti dei vasi per trasportarlo al fegato, è garanzia di protezione, se presente in buona quantità.
Un’influenza importante nel controllo dei livelli di colesterolo è svolto dall'alimentazione per questo è importante saper quali sono i cibi capaci di incidere positivamente sui livelli di colesterolo nel sangue. Come sempre la dieta mediterranea ci può aiutare. Ci sono cibi che è bene consumare regolarmente e altri che sarebbe meglio evitare o comunque diminuire nella propria dieta.


GLI ALIMENTI DA PREFERIRE

1. Verdura, cereali e legumi: sono gli amici del cuore. Nell'impostare uno schema alimentare puntare soprattutto sul consumo di questi alimenti vegetali; è bene mangiare i legumi da 2 a 4 volte la settimana, privilegiando lupini o soia (in grado di ridurre la produzione del colesterolo) e 2-3 porzioni di verdure e 2 di frutta al giorno (che contribuiscono con le vitamine e gli antiossidanti in esse contenute a ridurre il rischio cardiovascolare globale).



2. Il condimento:  La colesterolemia è influenzata dal tipo di grassi presenti nella dieta: quelli saturi, di origine animale, ne provocano l’aumento, mentre quelli insaturi, di origine vegetale, possono abbassarla.Di recente è comparso sul mercato anche l’olio di riso, che vanta proprietà anticolesterolo.

3. Pesce: per la particolare composizione del suo grasso, può essere consumato anche da chi ha problemi di colesterolo. Anzi, un consumo di almeno 2-3 volte alla settimana, fatta eccezione per i molluschi e crostacei da limitare a una - è addirittura consigliato, con preferenza per i pesci cotti alla griglia, al cartoccio, al vapore e evitando il più possibile le fritture.

4. La carne, sia rossa che bianca, può fare parte della dieta, ma deve provenire da un taglio magro e privato del grasso visibile. Il pollame invece deve essere senza pelle.


ALIMENTI DA LIMITARE O EVITARE

1. Grassi animali quali burro, lardo, strutto, panna. 
2 .Oli vegetali saturi: palma e cocco.
3. Frattaglie (fegato, cervello, reni), insaccati ad elevato tenore in grassi saturi.
4.  Latte intero o condensato, yogurt intero, formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo.
5. Bevande alcoliche.
6. Caffè: il rapporto tra caffè e colesterolemia spesso dipende dal tipo di miscela e dalla modalità di preparazione. Meglio scegliere la qualità arabica.





fonte: Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze




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